Salve a tutti,leggendo le varie discussioni pubblicate in questo forum ho come l'impressione di rivivere gran parte della mia vita passata.
Mi sono autodiagnosticato la sindrome di Asperger facendo uno di quei tanti quiz che circolano in rete,ma non ho avuto mai la briga di andare da uno psicologo a farmi visitare.
Da dove parto?Mmm
Bene,comincio col dire che ora ho 22 anni e sto studiando musica classica con la speranza di fare il concertista o l'insegnante di musica,ma non ho programmi a lungo termine.Ci sono tantissime cose che mi piacerebbe fare oltre alla musica...quelle che mi vengono in mente ora sono l'agricoltura e la medicina,peccato che ho poco tempo per approfondirle...
Da piccolo sono sempre stato un bambino amante del gioco e del divertimento;non posso negare di aver trascorso un'infanzia davvero felice assieme ad altri bambini con cui mi frequentavo spesso.Non mancavano mai le gare con le bici,le partite a pallone e con la playstation.
Mi volevano tutti bene,durante le elementari, le medie e il liceo ero stimato da tutti,insegnanti e compagni.A scuola ero visto come quel bambino fragile,taciturno con un'educazione esemplare,che tanti miei insegnanti l'hanno definita persino ottocentesca(facevo sempre l'inchino per salutare gli insegnanti).Accanto a questi complimenti,dentro di me sentivo sempre una grande insicurezza,timidezza,che si ripercuoteva persino negli atteggiamenti corporei.A volte sembro goffo,impacciato,non solo nei movimenti,ma anche nel modo di parlare.Nello scrivere poi non ne parliamo...la mia scrittura è disordinata e brutta,soffro di disgrafia,a scuola me lo facevano notare moltissimo...soffro anche di una sorta di fobia sociale quando mi trovo in ambienti pieni di persone...durante le feste di scuola ero sempre quello che non vedeva l'ora di tornare a casa,che dopo 10 minuti di discussione con un amico si metteva in disparte a guardare gli altri divertirsi con la convinzione di poterlo fare anche io un giorno.Ho sempre evitato ambienti chiassosi come le discoteche e le piazze,preferendo ambienti piu tranquilli,come i ristoranti.
Non sono mai stato una persona dal carattere forte,nel senso che provavo e provo tutt'ora un'immensa sofferenza a pensare qualsiasi cosa.Credevo e credo tutt'ora che tutto il mondo sia orribile e squallido.Mentre da bambino però questa visione della vita riuscivo a nasconderla a me stesso tramite il gioco e il divertimento,ora invece ho perso davvero le speranze a causa di spiacevoli situazioni,e ho esaurito tutte le maschere che avevo a disposizione.La crescita credo che sia come un cammino forzato dentro un labirinto di lame affilate,ognuna delle quali corrisponde ad una determinata età dell'uomo.Ogni anno infatti sento un'immensa sofferenza,l'odore della merda(Cèline) che mi permette di sentirmi ancora parte di questo mondo sta pian piano scomparendo per lasciar spazio ad un immenso vuoto esistenziale.Mi sento piu vicino all'inorganico a volte.
Nella vita sentimentale sono stato sempre un fallito a cause delle mie stranezze.Sono un bel ragazzo,non uno strafico da copertina certamente,ma ho sempre esercitato un grande fascino su molte ragazze.Non ho mai avuto bisogno nemmeno di cercarle(a parte una che mi piaceva da morire),ma comunque erano sempre loro a contattarmi tramite facebook o msn perchè erano molto interessate a me.Non diedi importanza a nessuna di quelle che mi cercavano,mi limitavo a fare soltanto qualche domanda per sapere ciò che facevano nella vita,ma oltre a questo nulla,non mi andava di uscirci.
L'unica ragazza che mi piacque davvero tanto l'avevo cercata io su facebook,ed è stato da subito un colpo di fulmine...peccato che il fulmine l'abbia resa troppo cieca da non capire quale personalità si sarebbe trovata davanti.Siamo usciti solo 4 volte assieme e mi ha lasciato perdere dopo 2 settimane perchè non le dissi mai esplicitamente che la amavo,e le davo poca importanza al di fuori dei nostri incontri.Non capivo perchè la dovessi cercare in continuazione...Io in realtà per lei provavo profondi sentimenti,solo che non volevo dimostrarglielo in quel modo il mio amore.Preferivo i gesti.Odiavo i dialoghi.Furono sempre poche parole durante i nostri incontri,non sono mai stato un tipo amante delle battutine e delle barzellette,e se provavo ad esporle ero sempre molto impacciato...persino parlare di cultura mi ripugnava,sebbene potessi intavolare benissimo una discussione sulla musica o sui problemi della società odierna,ma avevo paura di annoiarla terribilmente,perciò preferivo sempre stare zitto e subire l'atroce morsa del silenzio,correndo il rischio di farmi addittare come un imbecille.Ho sempre considerato la parola "parlata"(mi si perdoni l'espressione)come un soffio orale insignificante e volgare,soprattutto se associata ad un determinato repertorio di espressioni facciali studiate a tavolino o meno ...un modo per sedurre gli altri che proprio non mi andava a genio.La parola scritta invece la ritengo meno volgare.Non sopporto nè i discorsi fra intellettuali,nè i discorsi fra la gente "comune" che parlano delle loro avventure quotidiane.Sopporto la parola cantata,ma questo è un'altro discorso,la musica è un qualcosa già contenuta dentro di noi da ancor prima di nascere.
Quel bambino apparentemente felice è diventato un'altra persona,ha tirato fuori quella personalità che non voleva mai far vedere agli altri per paura del giudizio,e delle conseguenze a livello fisico e psicologico.Prima mi son soffermato soprattutto sulla delusione amorosa e sulla questione delle discussioni verbali,perchè credo che siano le cose che mi abbiano influenzato maggiormente.
Ho da tempo "abbandonato" le relazioni umane,anche se in realtà sono costretto ad instaurarle per motivi professionali.I viaggi in treno per andare a scuola sono terribili perchè faccio sempre incontri spiacevoli...persone che vogliono parlare parlare e parlare,e che dopo 20 minuti di conversazione mi guardano in modo strano e piombano nel silenzio piu assoluto.Situazioni che mi stancano davvero tanto e mi distruggono il fisico e la mente.Vivo in totale solitudine,e sto bene quando non sono immerso nella quotidianità che tutti amano.
Ho cambiato carattere,mi sembra di vivere una sorta di metamorfosi Kafkiana...non sorrido piu da circa 7 anni,e se sorrido la mia risata non è piu spontanea come una volta.Ho sentito delle persone definirmi una "persona malata di mente",con "seri problemi mentali".Quelle che prima erano delle stranezze per gli altri si sono trasformate in problemi seri,considerata la mia età.
Ora come ora riesco a trovare la gioia occupandomi del mio cane...mi segue ovunque vada,mi fa sentire quasi una persona importante.La musica rimane poi un'ancora di salvezza,mi da sempre tante soddisfazioni,nonostante la stia abbandonando un po' perchè mi manca il piacere nel dedicarmi a studiarla,causa la mia assenza di vitalità.
Spero di non avervi reso depressi o di avervi annoiato,sono qui per approfondire il mio studio clinico,e cercare di capire se sono appartenente al mondo degli Aspergers,o semplicemente sono un caso disperato che necessita di cure importanti ahha
Spero anche di trovare in questo forum gli stimoli giusti per ritrovare la gioia di vivere... considerando ciò che ho letto nelle varie discussioni qui presenti,credo che mi sentirò meno solo a parlare con voi.