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molti aspies adulti riescono ad essere decisamente più amici dei neurotipici....

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sarà pure una mia teoria sbagliata però proverò a spiegarmi meglio.  A 30 anni la maggior parte della gente ha "la propria vita" e stringere vere amicizie sembra abbastanza utopistico, magari si può pure avere un gruppo di persone più o meno ristretto con cui uscire, condividere interessi ecc però manca sempre "quel qualcosa" (che non so nemmeno io spiegare bene coos'è, credo sia la sensazione di "appartenenza" a qualcuno, proprio come la "sensazione" di appartenenza nei confronti dei familiari più stretti).

ecco, credo che per gli aspies la situazione sia diversa. magari a 30 anni possono anche avere un buon lavoro, molti interessi, un fidanzato/a però (secondo la mia esperienza in fatto di aspies che ho conosciuto) è come se "dietro" di loro non ci fosse mai nessuno, come se fossero comunque soli e stessero sempre alla ricerca di qualcuno con cui riuscire a condividere il loro modo di essere speciale.

come se i loro legami più o meno forti, le loro uscite ecc.. non fossero altro che una serie di "prove" per orientarsi nel mondo...come se le esperienze che condividesserro con gli altri non li "contaminassero" come se non riuscissero ad "assorbire" psicologicamente parlando il contatto con gli altri.

 

Non so se sono stata chiara

ecco perchè secondo me una volta trovata la "chiave" di accesso per il loro mondo può nascere con loro un legame forte e profondo...posso fare un esempio banale ma per me significativo: quando mando qualche sms a qualche mio amico  o amica neurotipica e ho la loro risposta la sensazione che "mi arriva" è che ero fuori dalla loro stanza con la porta chiusa (momento in cui ho pensato di mandargli/le il messaggio), ho bussato alla porta (momento in cui ho mandato il messaggio), loro mi hanno lasciato entrare nella loro stanza (momento in cui hanno risposto) dopodiche la comunicazione è finita (esco dalla loro stanza e loro chiudono la porta).

con i due aspies che frequento come amici la sensazione che "mi arriva" è questa: la loro porta non è mai chiusa, è sempre aperta, io sono sempre nella loro stanza anche quando fisicamente non ci vediamo e sentiamo li "sento" comunque.Perchè il loro "mondo interno" che riescono a condividere con me è più "forte" del loro mondo esterno...non so, è molto difficile da dire.

è il ritrovare quel senso di appartenenza che si aveva da bambini fino all'adoescenza (che ho vissuto molto male) nei confronti dell'Altro, cosa non possibile a 30 anni con persone NT (a volte nemmeno quando si è fidanzati, figuriamoci quando si è semplici amici).

 

e voi che ne pensate? 


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