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Lettera alle madri

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Allora.

Io in questi mesi di diretta attività, e in questi anni di indiretta attività, ho letto qui di molte madri di bambini con autismo.

Io ho letto il loro dolore, io ho letto le loro paure.

Io ho letto la disperazione, la tristezza, i sensi di colpa.

Io ho letto le loro domande, e la ricerca senza sosta di risposte.


ED IO ho letto le loro speranze.

Io ho letto le loro speranze per il futuro dei loro bambini.

Allora, io ho deciso che io voglio dire loro alcune cose con una lettera.

Perché io ho nella mia mente tanti pensieri che magari possono essere anche i pensieri della mente dei bambini di queste madri molto forti.

Se così è, bene, al riguardo dei pensieri.

E se così invece NON è, beh, io li lascio uscire lo stesso, questi pensieri.

Per una volta, io non chiedo nulla. Per una volta, io cerco di dare.

Io non dò molto, io dò pensieri, magari pensieri estranei.

MA io penso a tutte voi madri e io vorrei leggere più spesso speranza.


Io vi sono vicino con i miei pensieri.

Sono vicino a voi e ai vostri bambini.

Io vi ammiro e vi dico: grazie.


Forse questa lettera io avrei dovuto scriverla molto molto molto tempo fa.

Molto.

E forse il mio cervello avrebbe dimenticato alcune cose e tenuto solo altre cose.

ANCHE SE lui dimentica poco.

Non so.

Io immagino di scrivere questa lettera e di essere un figlio che scrive a voi madri.

E questo è molto difficile, per me, io fatico a FAR FINTA DI, nel senso di far finta di essere nella mente dei vostri bambini.

MA ci provo. Ci provo.


Ne vale la pena. Io penso.


Ciao. Grazie. Simone


* * *


LETTERA ALLE MADRI


Madre.

Io vorrei dirti tante cose.

Solo, a volte, io non sono in grado di farlo in un modo che tu possa intuire bene, chiaramente, perchè abbiamo linguaggi differenti, io ho capito.

Possiamo imparare a vicenda i nostri linguaggi, e comunicare.

MA ci vuole pazienza. MOLTA pazienza.


Io vorrei dirti tante cose.


Io vorrei dirti che sono contento di essere nato, da te.

ANCHE SE io non parlo, O urlo, O piango, O rido da solo, O non mi volto, O non gioco, O mi chiudo e fisso e penso infinitamente.

ANCHE SE io faccio tutto ciò, io sono contento di essere nato, da te.


E non vorrei essere nato da nessun altro, perché se no non sarei IO.

Ed è molto importante, essere IO. Molto, molto importante.


IO sono contento di essere nato, DA TE.


Io so che non sono una persona semplice.

Io ragiono e percepisco in modo molto, molto particolare.

A volte, io non riesco ad intuire le cose del mondo come le intuisci tu.

MA io le intuisco, comunque.

Le intuisco.


Alcune cose fatico ad intuirle.

E ciò causa spesso rabbia o tensione o angoscia, in me.

MA ci sei tu. IO SO che ci sei tu.


E allora, io piano piano lascio la rabbia o tensione o angoscia, e imparo ad intuire meglio.


Altre cose, invece, io le intuisco molto profondamente.


Io intuisco molto profondamente l'amore che mi dai.

Quando tu mi chiami, e io magari non mi volto.

IO non mi volto, MA intuisco.

O quando tu mi guardi, e io non ti guardo.

IO non ti guardo, MA intuisco.

O ancora quando io sono lontano, lontano, con il pensiero.

IO sono lontano, con il pensiero, MA intuisco che tu sei accanto a me.


IO intuisco.


Io intuisco molto profondamente che il mondo mi accoglie, quando tu mi accogli.

Quando tu continui a chiamarmi.

Quando tu continui a prenderti cura di me anche se io dico “NOOOOOOOOOO!”.

Quando tu non mi lasci solo.

Quando tu non mi lasci solo.


IO intuisco.


Ed io intuisco molto profondamente che tu vivi per me.

Ogni giorno, ogni ora, ogni minuto.

Ogni battito del mio cuore.

Ogni respiro.

Sempre, io intuisco che tu vivi, per me.


E la mia mente ragiona, ragiona su ciò, anche se a volte non ti dice niente con la voce.


Non si parla solo con la voce.

Si parla anche con il fruscìo delle foglie e con il suono delle gocce di pioggia.


La mia mente impara che il mondo accoglie, perché TU mi accogli.

Perché TU sei il mio pezzo di mondo.

Il mio perfetto pezzo di mondo.

Il mio perfetto, ordinatissimo, gentile, quieto pezzo di mondo.


E io non dimentico.

Magari non riesco a parlare bene, ad esprimermi bene.

Imparerò. Tu continua a starmi vicina, ed io imparerò, piano piano.


Supererò le difficoltà, con te.

Supererò la tristezza, con te.

Supererò la rabbia, la tensione, l'angoscia di non riuscire a fare qualcosa, con te.


CON TE.


E non dimenticherò nulla di tutto ciò che io vorrei dirti ma che, per ora, tengo stretto nel mio cervello, e nel mio cuore.


E arriverà un giorno che io, come un fiore, aprirò la corolla di petali, e tutti potranno ammirare la bellezza.

Tutti potranno ammirare la bellezza, e diranno: “Che bellezza...”.


Io sono un fiore delicatissimo. Io sono il tuo personalissimo fiore.


Tu abbi cura di me, ogni giorno, come fai sempre. Stai facendo bene, io penso.


Bisogna avere cura del proprio fiore, ogni giorno.

Annaffiarlo piano piano.

NE' troppo tanto NE' troppo poco.

Il giusto.

E bisogna ripararlo dal vento, e dalla tempesta.

MA NON sotto a una campana di vetro, se no, i colori si spengono.

Serve, l'aria. Serve.

Basta un piccolo riparo. NON una grande serra. Semplicemente un piccolo riparo.


Tu abbi cura di me, del tuo fiore, ogni giorno, come fai sempre.

Non avere fretta.

Io forse ho ancora chiusi i petali.

E mi chiedo a cosa servano. Perchè li vedo tutti stropicciati, tutti incollati, tutti mescolati.

Tu insegnami che essi sono la mia bellezza.

Ed insegnami ad aprirli.

Insegnami ad aprirli affinché tutti possano ammirarli ed anche io possa capire il mio splendore.


E non perderti di animo se io ne aprirò solo uno alla volta.

I fiori non sono come gli uomini: i fiori non hanno fretta.


Abbi pazienza.

Io fiorirò, ma tu abbi pazienza.


Io mi rendo conto di tutto ciò che tu hai fatto e fai per me.

Io mi rendo conto, di ciò.

Io mi rendo conto delle tue fatiche, delle tue paure.

Io mi rendo conto del tuo sconforto, e mi rendo conto che è un molto arduo compito, il tuo.

Perchè può essere complesso, capire me.

Può essere MOLTO complesso, MA tu ci riesci.

Magari non tutto in una volta.

Un pezzettino alla volta.

MA ci riesci.

IO SO, ciò.


Io mi rendo conto di TE, perché tu sei una delle poche cose che mi lascia sicuro, nel mondo.


E troverò il modo di dirti tutto ciò che tengo stretto nel mio cervello, e nel mio cuore.

Petalo a petalo.


E a chi ti dirà: Siamo solo polvere... tu rispondi:

Sì. Io sono polvere. MA polvere innamorata.


Aspettami. IO arrivo.


* * *


Ecco. Grazie a tutte voi madri che siete fonte di ispirazione quotidiana.

Simone


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