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Channel: Spazio Asperger Forum
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Un apparente disastro...

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Volevo confrontarmi con voi di Spazio Asperger giusto per avere uno scambio di idee riguardo a una vita sentimentale che la "norma" definirebbe fallimentare e volevo raccontarvi (senza, ovviamente, entrare nei dettagli) la mia esperienza. Io sono un ragazzo che compirà tra due giorni diciotto anni e non ho mai avuto una ragazza o dato mai il mio primo bacio. Ho cominciato ad aprirmi al mondo solo un anno fa e prima di questo periodo non sentivo quasi per niente l'influenza del mondo esterno e non mi facevo problemi relativi alle relazioni. Poi mi sono aperto al mondo e mi sono innamorato di una mia compagnia di classe. Mi sono dichiarato (per due volte) e in entrambi i casi non ho concretizzato una relazione. Il mio innamoramento è durato per più di un anno fin quando ho deciso che per non soffrire avrei dovuto prendere le distanze (e mi sono dovuto sentir dire, da lei perfetto NT diciottenne che sa come si sta al mondo ma che poi fallisce nella soluzione dei suoi problemi, che così non si risolvono i problemi, cosa che io le ho detto più volte ma che lei fa solo a parole... quando ci sono stati dei misunderstanding tra me e lei quest'ultima rispondeva con un muro...). La cosa è avvenuta circa un mese fa anche perché si è scoperto che a lei piace un'altra persona (ora potreste dire: "se ci tieni alle persone non le abbandoni"... vero finché questo non ti porta ad abbandonare te stesso e la tua felicità) nonostante lei mi avesse detto che con questa persona erano solo amici. Questo mi ha portato a una reazione immatura: l'ho contattata poiché mi sono sentito preso in giro anche se non sono affari miei se una persona si sente legata ad un' altra (infatti, nonostante fosse palese che questi due fossero più che amici, a chiunque veniva ripetuto il contrario) a meno che tu non sia coinvoltp. Alla fine della conversazione ho capito, ma ne avevo da tempo il dubbio, di essere superiore in quanto a onestà, affrontare i problemi, intellettualmente ecc. ( e non perché "la volpe che non arriva all'uva dice che è acerba"). Quindi ho deciso di prendere le distanze per riprendermi e forse solo più in là, e solo se riterrò necessario, provare a rimanere amici. Ho spiegato la situazione; questo "fallimento" ha, però, scaturito in me tutta una serie di domande. Ho pensato per un attimo di essere rimasto indietro. E quindi ho pensato: magari devo recuperare, devo dare il mio primo bacio, devo avere la mia prima volta, devo costruire una relazione stabile con qualcuno, devo uscire insieme con qualcuno, etc. Poi, però, mi sono fatto un' altra domanda: tutto ciò dove mi porterebbe? A nulla! Perché? Perché nel tentativo di "mettersi in paro" agirei solo per forzatura e non per piacere. Infatti per completare questa lista bisognerebbe trovarsi un qualcuno qualsiasi (che non è detto che sia facile) e farlo. Però c'è il rischio di non godere appieno quei momenti in quanto troppo impegnati a pensare a questa lista. E se pure la si realizzasse? Si finirebbe per pensare che le cose si potevano fare in modo diverso da come si sono fatte e quindi si è perso tempo! Quindi ho concluso: non fare le cose perché senti un imposizione legata all'esterno, ma solo perché lo vuoi. Solo così potrai dare un valore emotivo e costruttivo a quelle cose! Inoltre ho pensato: molto probabilmente questa ragazza un'analisi del genere non sarebbe mai stata in grado di farla (esperienza personale), tu sì invece, quindi hai delle qualità che costei non possedeva. Certo te ne mancano alcune: ma hai già agito per colmare e quindi hai trasformato i tuoi punti di debolezza in forza! Scusate se mi sono dilungato :)

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