Non so chi di voi ha avuto occasione di visionare questo film-documentario a mio modo di vedere molto ben riuscito.
Che idee vi siete fatti al riguardo?
MI ha colpito molto il discorso ritalin-metilfenidato e la cifra pazzesca di famiglie che si affidano negli Stati Uniti a questo farmaco credendo d'agire nel bene dei loro figli (facilmente prescrivibile negli USA, fortunatamente qui in Italia da quanto ne so meno), medicinale che in tutto e per tutto ha la stessa incidenza negativa sul cervello e sul sistema cardiovascolare delle droghe anfetaminiche.
Inoltre mi ha colpito l'immagine che è emersa del Dotto Gillberg da sempre considerato un precursore ed un efficace ricercatore nell'ambito dei disturbi neurologici infantili, da genio della medicina nel film invece viene descritto come un personaggio mancante della minima deontologia professionale (emblematico il discorso di quei 29 bambini sui quali senza accurata diagnosi venivano sperimentati farmaci vari) e sul giro di soldi pazzesco del DSM.
Non da ultimo anche il discorso ADHD: un mero disturbo comportamentale, proprio dell'età infantile, dovuto magari a fattori svariati in primi quelli ambientali, e superabile nell'età adulta o vera e propria malattia?
Certo, pur essendo veramente girato bene, alla fine sono più i dubbi che le certezze che m'ha lasciato. Mi spiego: non so se ritenermi un ragazzo fortunato ad aver mantenuto poi negli anni quella sensibilità verso l'arte e la creatività che tutt'ora mi accompagna pur essendomi portato appresso vari aspetti del deficit d'attenzione e da iperattività, a causa dell'ignoranza che c'era ancora durante gli anni '80 nelle scuole sul discorso autismo ed in particolar modo ADHD oppure sentirmi sfortunato nel pensare che forse con un aiuto chimico ora condurrei una vita apparentemente normale pur rinunciando a gran parte della mia umanità e capacità creativa.
Chi di voi si è visto il film che opinione ha maturato in proposito?