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Miyamoto Musashi

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Miyamoto Musashi è stato un samurai ronin (senza padrone) nel Giappone del '600. Il suo passatempo era di sfidare samurai più prestigiosi di lui per guadagnare fama.
Era natipatico, scorbutico, misantropo e aggressivo e non aveva alcun rispetto delle regole. Una volta stette ben attento a sfidare un avversario col sole alle spalle per rendergli più difficile colpirlo, 
un altra volta se la prese comoda prima di un duello dormendo e mangiando con calma mentre l'altro samurai, irretito lo aspettava. Il nervosismo di essere sfidato da un tale sbarbatello fu la sua sconfitta.
Dopo un paio di volte che usò questo trucco usò il trucco contrario, che era quello di presentarsi presto a un duello e nascondersi sotto roccia. Vinse anche quello dato che i suoi avversari non se l'aspettavano.

Nel film di Musashi, uscito solo in Giappone, c'è una scena che descrive il suo metodo. Durante un viaggio in nave lungo un fiume un samurai tutto imbardato lo sbeffeggia e gli chiede l'essenza della sua 'arte della spada'.
Musashi gli dice che la sua filosofia è vincere con la spada senza usare la spada. Il samurai sfodera la sua e lo sfida a duello nella nave dove stavano. Musashi gli dice che non va bene che combattono coinvolgendo gli altri passeggeri e lo sfida a riva. Il samurai arrabbiato fa accostare la nave a riva e con un balzo salta giù. Musashi allora, ancora sulla nave, molla gli ormeggi e lo lascia a piedi sulla riva e gli dice 'questo è quello che intendevo'.

In verità la sua scuola di spada la chiamò 'Un cielo due spade' perchè sosteneva che combattere con due spade, una lunga e una corta, aumentava le possibilità di vittoria. Nella realtà storica è probabile che usasse una spada di legno o addirittura un ventaglio di ferro. Portatore di una tecnica di combattimento micidiale che neanche lui capiva a fondo ma che gli permetteva di vincere ogni duello, sapeva utilizzare qualsiasi oggetto come un arma micidiale. Musashi viaggiò per tutto il Giappone vincendo duelli su duelli ma rimanendo sempre uno scapestrato senza patria. Prese con lui un orfano, che divenne suo discepolo e cercò di insegnarli la sua arte ma senza successo.

Da anziano si calmò e trovò una pace interiore che gli permetteva di non usare più l'aggressività come unica strada nella vita, e di liberarsi dei fantasmi del passato tra cui quello del padre. Trovò dimora presso la grotta di Reigando, una grotta sul monte Tsuju dell'isola di Kyushu, in Giappone, e qui scrisse il suo trattato della spada e testamento spirituale: 'il libro dei 5 elementi o dei 5 anelli'. Ogni capitolo è per un elemento della tradizione orientale e descrive una sfaccettatura dell'arte della spada. Trovando a modo suo l'illuminazione, senza aderire al budhismo, si spense nel 1645 lasciando il suo testamento spirituale, che ora è usato come manuiale di management ed è il più diffuso libro per aiutare l'autostima in Giappone.

E' una figura storica che mi ha molto ispirato e lo considero un modello vincente da seguire. Spero un giorno di viaggiare in Giappone per una specie di pellegrinaggio spirituale personale e poter sedere all'interno della stessa grotta dove lui trovò se stesso. Grazie Maestro.

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