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Channel: Spazio Asperger Forum
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La vostra compulsione maggiore?

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Ciao, ero curiosa di sapere qual è la vostra compulsione maggiore. Quello che proprio non potete evitare di fare (maniacalmente o meno), altrimenti vi sembra che niente potrà più essere come prima.

Per me sono i numeri dispari. Non sopporto i numeri pari e non faccio mai niente in numero pari.
Non so perché, i numeri pari mi sembrano più deboli e mosci. E normali. Mi piacciono i dispari, sono speciali. Non saprei spiegarne il motivo (tanti numeri primi?).
Il mio nome e il mio cognome hanno 5 lettere ciascuno. Per fortuna. E' un peccato che insieme diano 10, ma del resto 2n + 1 + 2n + 3 = 2n + 4, c'è poco da fare.



che rapporto avete col telefono?

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ragazzi che rapporto avete col telefono? e con gli sms? ne mandate molti? vi capita di usare negli sms delle espressioni che si usano nelle conversazioni orali? insomma confondete il linguaggio parlato con quello scritto?

Quando i bambini diventano adulti. Gli errori del passato.

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Nei corsi che facciamo spesso presento anche una serie di comportamenti, espressioni, insegnamenti, messaggi, passati da genitori, insegnanti e terapeuti ai bambini, che poi arrivati all'età adulta o comunque in seguito, si rilevano fortemente dannosi (es. Non devi mai picchiare le persone, e ti ritrovi con il ragazzo malmenato che non ha neanche provato a difendersi; i soldi sono importanti non devi mai sprecarli, e ti ritrovi con la persona incapace di rischiare ed investire; etc..)

Ne ho diversi di esempi, ma sarebbe interessante farne proprio un repertorio.

Avete qualche esempio del genere?

perchè associo le perosne con sindrome di Asperger alla mia infanzia?

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quando leggo le discussioni su questo forum, le storie dei ragazzi e delle ragazze aspies che scrivono qui provo una sensazione strana che mi riposrta all'infanzia.

per meglio spiegarvi vi dico che ho vissuto un'infanzia magica e surreale, un periodo bellissimo che è durato fino ai 12/13 anni..dopo è iniziato l'incubo: anni e anni di solitudine, di prese in giro da parte dei coetanei ecc...questo periodo è finto più o meno verso i 22 anni dove bene o male sono riuscita a inserirmi tra i coetanei, non sono stata più presa in giro, uscivo il pomeriggio o la sera con ragazzi e ragazze ecc...nonostante fossi abbastanza  serena e la mia adolescenza da incubo era finita ho continuato sempre a rimpiangere l'infanzia. Quando ho iniziato a conoscere la Sindrome di asperger ni sono per la prima volta dopo tanti anni "messa di nuovo in contatto" con la mia infanzia.

come ho spiegato ieri in un altro post quando ho conosciuto un paio di ragazzi con questa sindrome (non sapevo che fossero aspies) mi sono sentita "di nuovo a casa, di nuovo bambina". un pò mi succede quando "parlo" con voi...vorrei sapee se qualcuno(a di voi riesce a spiegarmi perchè collego il mondo dell'aspergr con quello della mia infaniza.

E'come se le persone che hanno questa sindrome avessero "qualcosa" che avevo nell'infanzia e che ho poi ho perso...il fatto è che non ho capito cosa.  .  

Comunicazione

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Molte persone nello spettro autistico e/o introverse e altamente sensibili, provano una sensazione di disagio e confusione nelle situazioni sociali. Alcuni arrivando addirittura a parlare solo con i familiari o gli amici più stretti, chiudendosi in una sorta di mutismo selettivo.
Altri diventano tanto nervosi nelle situazioni sociali che parlano in modo compulsivo perdendo i sottili segnali della conversazione e non rendendosi conto che l'altro non è interessato a continuare.
Più il gruppo di persone è grande, più è facile non sentirsi accettati da esso o a proprio agio, più grande è il rischio di accumulare stress, dire o fare cose non volute o impulsive, parlare troppo o troppo poco.
Alcune persone hanno problemi di reciprocità e tempo, parlando troppo senza permettere agli altri di intervenire nel dialogo, interrompendoli costantemente senza realizzare che ciò non è rispettoso, oppure non dicono nulla a meno di essere direttamente interpellati. Spesso sembra come se il "software" della conversazione sia o acceso o spento. Se è acceso si può parlare ma non si ascolta. Se è spento si ascolta ma non si parla, in entrambi i casi si possono aggiungere problemi nel capire la comunicazione non verbale, vuoi per mancanza di abilità intrinseca, vuoi per timidezza, vuoi perché concentrati nella ricezione o produzione verbale.
Alcune persone sono così iper-recettive che il loro sistema nervoso impiega più tempo a processare e decodificare l'enorme quantità di stimoli percepiti, pensarci ed elaborare una risposta appropriata.
Gli Aspie visuali possono necessitare di ulteriore tempo per convertire le parole in immagini e le immagini in parole.
Altri usano del tempo extra per analizzare quanto detto, elaborarlo e formulare una risposta linguistica per loro "perfetta".
Questo crea problemi con il tempo della conversazione e produce una mancanza di sincronia nelle conversazioni che avvengono nella vita reale.

Aspie & energia...

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Chiedo un'opinione generale... secondo voi c'è una reale connessione tra Asperger e malgestione dell'energia? Mi spiego: io ho davvero delle riserve di energia che, spesso, scarseggiano molto; ad esempio, oggi dovrei andare in un posto, ma siccome sono uscita anche ieri sera e venerdì, sono come sfibrata, e devo decomprimere stando da sola, anche se, una parte di me, vorrebbe avere l'energia per uscire lo stesso... vi succede? Nel caso, come la gestite?

comportamenti poco empatici..vogliamo raccontare i nostri?

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magari sdrammatizziamo anche...vogliamo parlare di episodi in cui per mancanza di empatia ci siamo comportati "come la società non  si aspetterebbe"'?

 

.gennaio 2008: ero aun corso di perfezionamento post-lauream...mente stavo andando all'università incontro una mia collega di corso, sta fuori alla macchina e sembra che aspetti qualcuno... ci fermiamo a parlare un pò..dopo un pò mi fa " sto aspettando Elvira (un'altra ragazza del corso che non vedevamo da tempo perchè era stata malata)..oh, eccola che sta arrivando" io guardo l'orologio e senza preoccuparmi minimamente di Elvira (e non mi era antipatica!) e di come stesse dopo tanto tempo che non la vedevo,.dico "ah ok, allora ci vediamo fra poco al corso..io mi avvio"

luglio 2009:scendo le scale del palazzo e mi avvio al portone...c'è un'autombulanza parcheggiata proprio di fronte al palazzo e degli infermieri stanno trasportando qualcuno in barella....attorno una decina di persone che commentano e chiedono...io non faccio nemmeno caso a chi è e tiro dritta

febbraio 2005: è il compleanno di una mia amica e m'invita a casa sua per festeggiare...vado e..mi presento senza regalo!

maggio 2002: sono in macchina con mio padre, mi sta accompagnando alla fermata del bus..a un certo punto una macchina ci viene quasi addosso, il finestrino si fa in mille pezzi..nè io nè mio padre ci siamo fatti male....scendiamo dalla macchina..i passeggeri dell'altra vettura sono tutti scossi, anche mio padre...io come se nulla fosse "dai, rimettiamoci in moto se no perdo il pullman"

l'ultima è di pochi giorni fa: avevo apena terminato un'esperienza lavorativa (diciamo così) insieme a un'altra decina di persone...finito l'ultimo incontro prendo la borsa, la cartellina, indosso gli occhiali da sole e vado via senza salutare nè augurare buona estate a nessuno

giugno 2003 comunione di mio cugino..la cerimonia è lunga..dopo qualche minuto esco e vado a fare una lunga passeggiata per la città da sola...ritorno quando è tutto finito

 

ce ne sono tanti altri sono i primi che mi sono venuti in mente

atteggiamento del mio amico aspie...succede pure a voi?

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Ciao ragazze e ragazzi, sono una nuova iscritta del forum...ho alcuni tratti aspie e in generale mi affascina lo studio di questa Sindrome.

Ho un caro amico aspie diagnosticato, fidanzato da tempo, la cosa che noto è che la lui non "arrivano" gli effetti dell'essere fidanzato a livello psicologico.

Provo a spiegarmi: preciso che io e lui siamo diventati amici quando lui era già fidanzato.

La cosa "buffa" è che lui, pur essendo più grande di me  a volte si comporta come un bambino in cerca di affetto, puro affetto (non ha mai fatto neanche per scherzo una battuta fuori posto)...sembra il classico ragazzo alla ricerca disperata di qualcuno che lo ascolti...mi fa tenerezza.

Ecco perchè ho scritto che è come se "non gli arrivassero gli effetti del fidanzamento" ...a volte mi parla della sua fidanzata come se non fosse "sua"..come se fosse una ragazza che vorrebbe "conquistare" ma non sa come fare.

ho pure l'impressione come se lui non avesse psicologicamente chiari i confini tra amicizia e amore.

Per lui io e la fidanzata siamo entrambe persone importanti, allo stesso modo. Ci ha messo in due "scompartimenti" diversi , nessuno dei due scompartimenti è "superiore"all'altro.

La cosa strana è che io ho sempre sognato di avere un ragazzo come amico senza secondi fini...ebbene si, per me l'amicizia è addirittura più importante dell'amore.L'amore non lo ho ancora conosciuto, anzi credo di averne troppa paura.

Per anni ho cercato di fare amicizia coi ragazzi con cui sentivo di avere molto in comune, tutti questi ragazzi erano singles...eppure non ci sono mai riuscita.

Invece con lui è stato subito tutto naturale, come se ci conoscessimo da anni. Non avrei mai creduto di poter legare tanto con un ragazzo fidanzato perchè ho sempre pensato che un ragazzo fidanzato avesse un proprio mondo con la fidanzata  e che le conseguenze di questo "mondo" si riversassero su tutti gli altri rapporti.

paradossalmente sarebbe stato più "normale" se avessimo iniziato una storia clandestina ....tantissimi ragazzi fidanzati hanno storie con altre ragazze..invece la "stranezza" del nostro rapporto sta nel fatto che ci sentiamo tutti e due "immaturi" dal punto di vista socio-sentimentale e cerchiamo di aiutarci a vicenda...come se fossimo due amici adolescenti alle prime "armi" in fatto di amore e sentimenti.

Non so perchè ma sono sicura che con un ragazzo neurotipico fidanzato  non sarebbe mai potuta accadere una cosa del genere...ripeto, quello che potevo aspettarmi era la solita storia parallela con le solite promesse "io amo te, la lascerò" ecc.

direi che almeno in questa situazione l'aspie mi ha donato una grande fortuna!

Non so se sono stata chiara, più che altro volevo condividere con voi questa mia esperienza e sapere se a qualcuno di voi è successa una cosa simile.


Mi presento

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Ciao a tutti, per motivi che non sto a elencare non posso scrivere nulla di specifico su di me e spero che non sia una discriminante.
Purtroppo più passa il tempo, più mi rendo conto delle mie mancanze, più la mia vita diventa un inferno.
Sin da piccolo, ho sempre evitato attività di gruppo, privilegiando attività ludiche in solitaria, finendo con il diventare quasi un tutt'uno con i personal computer, dove ho sempre dato sfogo alla mia fantasia e alla mia continua necessità di apprendere (quello che mi interessa, ovviamente).
Ho sempre avuto molta difficoltà nel capire le sensazioni e/o immedesimarmi negli altri. Detto onestamente, non ho mai avuto alcun interesse né per amicizie, né per rapporti sentimentali duraturi.
Dalla mia adolescenza e negli anni a seguire, spesso ho sfruttato il mio aspetto fisico per soddisfare i miei impulsi sessuali. 
Ho tentato, tentato, tentato e ancora tentato di provare qualcosa verso alcune delle ragazze che ho frequentato, col solo risultato di stancare me stesso ed utilizzare anche la più banale scusa per chiudere ogni rapporto.
Mi vergogno nell'ammettere che, come ho confessato a una mia (unica) confidente, ogni distacco non ha lasciato nulla in me, né ho mai provato alcun tipo di dispiacere.
A volte, quando scoprivo anche una banale menzogna, andavo su tutte le furie, agivo d'istinto (non con la violenza fisica); unico desiderio: la vendetta per orgoglio scalfito.
La stessa identica cosa succede per le amicizie, in cui, comunque, non credo e mai ho creduto.
Mi hanno definito strano, oscuro, impossibile da decifrare... Ricordo le parole di una ragazza: "Di solito sono molto empatica, riesco a leggere le persone. Con te non riesco a capire neanche se sei felice quando sorridi e questo mi fa tremendamente paura".
Ho dovuto far violenza su mé stesso per svolgere i lavori che ho fatto finora e, pur avendo le competenze necessarie, ho serie difficoltà nell'affrontare colloqui. Mi da fastidio sentirmi osservato e con il passare degli anni tendo ad uscire di casa sempre meno (soprattutto di giorno, perché la luce del sole mi da estremo fastidio agli occhi), ad evitare il più possibile contatti umani e mi sono lasciato un po' andare.
Al telefono ho serie difficoltà a capire quando è il momento giusto e come chiudere una conversazione, a volte rimango in silenzio in attesa di un input dall'altra parte. Non riesco a bere un caffé in compagnia senza andare nel panico più totale, sforzandomi di mantenere la calma e facendo finta di nulla, ma, a volte, peggioro solo la situazione.
Potrei andare ancora avanti, ma preferisco non annoiarvi e disgustarvi troppo (e non entrare in un loop in cui non riesco a smettere).

Quello che penso, è che, forse, avrei preferito essere meno intelligente ma con una vita normale. 
Non so perché mi sono iscritto, né cosa cerco. So solo che ho voluto farlo.

Scusate la pedanteria e gli eventuali errori (ho scritto di getto),

Void

Ma che facciamo di tanto terribile?

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Apro questo thread visto che uno dei temi ricorrenti è la faticosa necessità di fingere diversi. Quello su cui ritengo utile ragionare è capire quali sono in concreto le cose inaccettabili che faremmo e cosa invece pensiamo sia indispensabile fingere. Perché - in chiave costruttiva - se una cosa è davvero disfunzione è giusto cambiarla, ma alle volte sospetto ci affatichiamo più di quel che serve per corrispondere a un ideale che in realtà non ci chiede nessuno.

Vivere da soli

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Avete mai provato a vivere da soli?
Ultimamente sento l'esigenza di vivere per conto mio...non riesco piu a stare a casa con miei genitori nonostante non siano cosi oppressivi e assillanti.
Il fatto di essere dipendente ancora dai miei genitori mi rende frustrato e infelice...non riesco piu a concentrarmi negli studi,non sto dando esami,mi sento davvero un peso per loro.Oltre a questo c'è il fatto che non esco mai di casa,non mi confronto con nessuno e rifletto troppo su cose negative...i miei non riescono a tollerare questa mia condizione,vorrebbero che uscissi ogni giorno e socializzassi con gli altri.Vi confido che non mancano mai i pensieri suicidi tanto è il dolore che provo per la mia situazione...non credo che arriverò a punti cosi estremi comunque.
Penso che vivendo da solo riuscirei a migliorare la mia situazione,anche se ho paura delle conseguenze.Con i miei ho già fatto questo discorso e mi prendono per immaturo,pensano che non me la saprei cavare da solo,e prima o poi avrei bisogno del loro aiuto.
Vorrei prendermi qualche mese di riflessione e lavorare fuori,magari in Germania come gelataio,evadere da questo paese per un po' di tempo e conoscere un'altra realtà...so che pagano malissimo per fare certi lavori in Germania,ma non avendo ancora la laurea non ho la possibilità di scegliere lavori "migliori".Mi prenderei un appartamento e vivrei da solo...con una compagna sarebbe meglio,ma credo che dovrò aspettare parecchio prima di averne una.
Secondo me sarebbe un'esperienza che mi darebbe la carica per affrontare tutti gli esami universitari,e magari farmi cambiare atteggiamento verso gli altri.
Voi che ne dite?Sarebbe una scelta troppo avventata?

libri di R. Simone

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Ciao, sono curiosa di sapere se qualcuno di voi ha letto i libri di Rudy Simone, autrice americana.
Questi:

22 Things a
woman with AS wants her partner to know

22 things a
woman must know if she loves a man with AS
Aspergirls:
empovering females with AS


Scusate il ritardo :)

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21 ottobre 1999. Cantiere 21, Locale per musica dal vivo a Perugia.
Dopo aver finito la prova del suono, io e la mia band nella quale suonavo il basso ci sediamo per mangiare qualcosa insieme al fonico e ad altre persone. Nell'attesa di iniziare, mentre loro chiacchierano amabilmente io continuo ad osservare la scaletta con i pezzi da suonare quella sera (circa 25) ... dopo qualche secondo li interrompo mentre stanno parlando col padrone del locale e gli dico, col fare di chi ha fatto una grande scoperta: "ragazzi, ci avete fatto caso? la mia canzone è l'unica che ha il titolo che inizia per una vocale, le altre iniziano tutte per consonante!" Loro mi hanno guardato sorridendo ma con una faccia che inequivocabilmente voleva dire "ok, quindi?" :) Ci sono rimasto un pò così, credevo fosse importante! Avevo 20 anni.

Ecco, ora io non so se questa sia presentazione sia valida. ma è esattamente il primo episodio che mi è venuto in mente la prima volta che ho sentito parlare dell'Asperger e dei comportamenti negli adulti... Ne avevo già letto - dopo essermi interrogato sul perché la mia vita fosse cosi parallela alle altre - nel 2005 ma non so per quale motivo non indagai oltre... poi nel dicembre dell'anno scorso ho visto Adam in tv e la lampadina si è accesa di nuovo... da quel giorno ho cominciato a leggere di tutto online (arrivando subito qui) ho comprato il libro di Attwood e quello di Barbara Jacobs e nel frattempo avrò riempito almeno 10 pagine di quaderno di comportamenti miei che mi sembrano e mi sono sempre sembrati strani. Sicuramente il mio interesse specifico è la musica, ho piu' di duemila cd a casa (che durante il trasloco ho sistemato perfettamente prima di portare tutto il resto) e parecchi libri, sono un musicista e tuttora suono e registro dischi prodotto da me, anche se a livello indipendente. Dal test RDOS risulto sempre tra il 96 e il 106, mentre negli altri appare un pò piu' evidente. Sono tra quelli che preferirebbero avere una diagnosi certa. Sono di Roma. Spero di essere andato bene :)

Wolfgang, noi ci siamo incrociati su fb ;)


Curiosità: cosa fate durante il WE?

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il fine settimana è il momento della settimana più dedicato alla socialità non imposta... in genere come lo passate?

Relazione tra uomini NT e donne Aspie: quanto è probabile o possibile?

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Ho come l'impressione che sia molto più facile per un uomo Aspie fidanzarsi o instaurare una relazione con una donna NT di quanto lo sia per una donna Aspie con un uomo NT.

Premesso che le donne Aspie sono statisticamente meno degli uomini, non considerando le relazioni Aspie - Aspie e omosessuali, mi piacerebbe capire quante donne Aspie hanno una relazione, sono fidanzate o sposate con uomini NT.

E se veramente è più semplice per uomini Aspie avere relazioni con donne NT, vorrei comprenderne le ragioni: forse le donne NT sono più empatiche, disponibili, comprensive degli uomini NT? Hanno la "sindrome delle crocerossina"? Apprezzano la sincerità e onestà degli uomini Aspie in confronto alla più diffusa ipocrisia e falsità degli uomini NT? 


Cosa state leggendo?

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Io "Cryptonomicon" di Neal Stephenson.

Uno dei protagonisti, come accennavo in un altro post, sembra moltissimo Aspie. Non che sia l'unica ragione di interesse dell'opera, comunque.

Le cose che ci fanno piacere.

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Ogni tanto leggo post in cui utenti scrivono di cose piacevoli ed è veramente interessante leggerli. Ci sono molte discussioni aperte per discutere dei torti e dei dispiaceri, molte meno di argomenti opposti.

In più esiste la sezione "Mi sento giù", invece questa mi sembra vada necessariamente inserita tra le discussioni generali.

Quindi, vi esorto a scrivere qualsiasi cosa vi piaccia fare. Anche elenchi. Anche episodi di vita. Inizio io.

Qualche tempo fa ho trovato una cosa di valore. Dopo alcune ricerche sono riuscita a risalire al proprietario e a rendergli le sue cose. Quando mi ha ringraziata mi sono sentita piena di gioia e meno triste del solito. Per un'ora circa mi sono sforzata molto per nascondere un "sorriso perenne" che spaesava i milanesi di passaggio.

Quanto è difficile dimostrare il proprio valore

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il mio bimbo purtroppo non ha ancora sviluppato il linguaggio verbale, è un tipo sui generis..ma è un bambino davvero intelligente, ha tante qualità, capacità che posso sapere solo io che sono la mamma, che ci vivo 24 ore su 24.. Tutto il resto del mondo si ferma all'apparenza di un bimbo che non parla, al retaggio culturale del 'malato di mente'.. Qualche giorno fa, giocavo con lui e i suoi cugini, uno di 4 anni e un'altra di 9 anni. Stavamo colorando con le tempere e i pennelli ma mio figlio mischiava i colori sulla tavolozza. Io gli dicevo con garbo che era meglio evitare di mischiarli altrimenti non li avremmo più distinti. Il cugino di 4 anni se ne uscito con una frase: 'Fa così perchè è stupido!' anche se l'ha detto senza cognizione di causa essendo piccolo anche lui, la ramanzina gliel'ho fatta lo stesso e ancora adesso sto nervosa. Gli ho intimato di non dire più né pensare una cosa simile perchè non è vero! Difatti la sorella più grande gli ha spiegato che lui è intelligente, è solo che non parla, chiedendomi conferma. Spero mio figlio non abbia dato peso alla cosa, ma ne dubito, già non lo può vedere, ora sarà peggio. Ieri poi siamo andati ad una festa con i parenti. Ovviamente tutti mi chiedevano lui come stava, se aveva iniziato a parlare, e già il dare spiegazioni è pesante, poi vedendolo giocare col tablet meglio di un adulto ci sono rimasti di stucco, come per dire ma com'è possibile se non parla? Siamo ancora vittime di questo retaggio culturale autistico=disabile=stupido o privo di intelligenza. Come vorrei mandare tutti a c@g@re! Ne ho davvero le p@lle piene! Nessuno crede in lui. È diverso, è vero, ma non è inferiore a nessuno, a nessuno cavolo!

Condizioni speciali per gli esami all'Università.

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Alla conferenza, Tony Attwood ha detto che per gli Asperger sarebbe preferibile, sarebbe g i u s t o, fare gli esami all'Università in un'Aula a parte, in un clima "più raccolto", non in un'Aula che ribolle di ansia, di attesa, di panico, di paura.

Io, a 36 anni, non sono ancora laureato e, ovviamente, mi sono rispecchiato terribilmente in queste parole... l'esperienza di ogni esame è stata d r a m m a t i c a. E drammatica proprio per l'ansia dell'ambiente in cui si è svolta.

Io vorrei gridare questo: io vorrei dire a tutti gli Asperger o ai parenti di Asperger che fanno l'Università di DIRLO.

Io vorrei dire loro: "NON COMMETTETE IL MIO ERRORE". Va detto. Va detto ai professori. Gli esami vanno fatti a parte...

§

Ora: io non so se, per la legge italiana, ne abbiamo diritto. E non so se accada.

Con questo post io vorrei chiederlo.


Fobia sociale

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Ciao tutti sono Susanna, iscritta da poco, ho disperatamente bisogno dei vostri consigli di Aspie adulti o di genitori di bambini "speciali".
Mio figlio dodicenne, autistico ad alto funzionamento, da circa un anno ha una forte fobia sociale. Mi spiego: ha cominciato con l'evitare alcuni quartieri dicendo che aveva paura di incontrare persone che conosceva, poi altri, poi altri ancora, poi ha preso ad evitare attività specifiche come andare in spiaggia, (abitiamo al mare), o al ristorante, perchè "ha paura di incontrare qualcuno che conosce". Non so veramente cosa fare, questa cosa si sta allargando sempre di piu' e gli sta impedendo di vivere !!!
Quando è a casa da solo va in ansia perchè si annoia e non sa che fare, ma qualunque cosa gli si proponga la rifiuta per i  motivi di cui sopra. Siamo veramente preoccupati, fino a un anno, un anno e mezzo fa non era così, si lasciava coinvolgere in tante esperienze.
Ditemi cosa dovrei fare, l'angoscia è tanta....
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