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Channel: Spazio Asperger Forum
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Condizioni speciali per gli esami all'Università.

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Alla conferenza, Tony Attwood ha detto che per gli Asperger sarebbe preferibile, sarebbe g i u s t o, fare gli esami all'Università in un'Aula a parte, in un clima "più raccolto", non in un'Aula che ribolle di ansia, di attesa, di panico, di paura.

Io, a 36 anni, non sono ancora laureato e, ovviamente, mi sono rispecchiato terribilmente in queste parole... l'esperienza di ogni esame è stata d r a m m a t i c a. E drammatica proprio per l'ansia dell'ambiente in cui si è svolta.

Io vorrei gridare questo: io vorrei dire a tutti gli Asperger o ai parenti di Asperger che fanno l'Università di DIRLO.

Io vorrei dire loro: "NON COMMETTETE IL MIO ERRORE". Va detto. Va detto ai professori. Gli esami vanno fatti a parte...

§

Ora: io non so se, per la legge italiana, ne abbiamo diritto. E non so se accada.

Con questo post io vorrei chiederlo.



Vivere da soli

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Avete mai provato a vivere da soli?
Ultimamente sento l'esigenza di vivere per conto mio...non riesco piu a stare a casa con miei genitori nonostante non siano cosi oppressivi e assillanti.
Il fatto di essere dipendente ancora dai miei genitori mi rende frustrato e infelice...non riesco piu a concentrarmi negli studi,non sto dando esami,mi sento davvero un peso per loro.Oltre a questo c'è il fatto che non esco mai di casa,non mi confronto con nessuno e rifletto troppo su cose negative...i miei non riescono a tollerare questa mia condizione,vorrebbero che uscissi ogni giorno e socializzassi con gli altri.Vi confido che non mancano mai i pensieri suicidi tanto è il dolore che provo per la mia situazione...non credo che arriverò a punti cosi estremi comunque.
Penso che vivendo da solo riuscirei a migliorare la mia situazione,anche se ho paura delle conseguenze.Con i miei ho già fatto questo discorso e mi prendono per immaturo,pensano che non me la saprei cavare da solo,e prima o poi avrei bisogno del loro aiuto.
Vorrei prendermi qualche mese di riflessione e lavorare fuori,magari in Germania come gelataio,evadere da questo paese per un po' di tempo e conoscere un'altra realtà...so che pagano malissimo per fare certi lavori in Germania,ma non avendo ancora la laurea non ho la possibilità di scegliere lavori "migliori".Mi prenderei un appartamento e vivrei da solo...con una compagna sarebbe meglio,ma credo che dovrò aspettare parecchio prima di averne una.
Secondo me sarebbe un'esperienza che mi darebbe la carica per affrontare tutti gli esami universitari,e magari farmi cambiare atteggiamento verso gli altri.
Voi che ne dite?Sarebbe una scelta troppo avventata?

Roba da Aspergirls...

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non vi capita di vedere accentuati tutti i vostri caratteri asperger in concomitanza con il ciclo mestruale e/o con la sindrome premestruale? 

Come si vince la paura?

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Come avete sconfitto la paura di essere rifiutati, umiliati o di apparire stupidi?

Rassegna stampa scientifica

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Se avete visto recentemente la home del sito, potreste aver notato che abbiamo attivato una nuova sezione con la rassegna stampa scientifica. In quella sezione saranno presenti brevi abstract o riassunti delle ultime ricerche in campo di intervento (sia psicologico che medico) e ricerca (genetica, biologia, neuroscienze, etc..).

Per evitare di intasare il forum abbiamo deciso di creare un unico thread per i commenti a tutti gli articoli di quella sezione. Quindi quando commentate riportate il titolo dell'articolo o comunque cercate di essere chiari su "cosa state commentando".

Concentrazione, distrazione, memoria, pensieri ossessivi

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Voi riuscite a concentrarvi sulle cose? Io non riesco a stare concentrato a lungo, neanche su ciò che mi piace, mi distraggo facilmente e spesso mi metto a pensare ad altro all'improvviso. A volte riesco a concentrarmi solo pochi minuti, proprio non riesco a concentrarmi. A volte sono distratto e automaticamente, mentre sto facendo qualcosa, il mio cervello comincia a pensare ad altro, spesso a musiche o motivetti ossessivi, oppure a scene di film, ecc... Stanotte non riuscivo a dormire perchè stavo pensando ossessivamente ad installare programmi per computer, e nella mia mente vedevo solo infiniti comandi di terminale linux e non riuscivo a prendere sonno. Poi a volte dimentico facilmente le cose, anche ciò che stavo pensando, dicendo, scrivendo, o facendo qualche secondo prima. Ad esempio, sto scrivendo qualcosa, cade la penna, non la raccolgo perchè vengo distratto da altro, rimango distratto un po', mi dimentico che stavo scrivendo qualcosa, quando me ne ricordo, non ricordo che la penna era caduta. Poi in generale ho una velocità di informazioni più lenta rispetto ad una volta, spesso sono nervoso e irritabile, e quando succede i problemi descritti prima aumentano. Non so cosa mi stia succedendo :(

Rapporto con la morte

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Ormai in tv si parla spesso di omicidi, suicidi, tragedie familiari e scomparse di personaggi famosi. Su internet invece è fin troppo facile polemizzare sulle cause di una tragedia e sottolineare il pietosismo di alcune trasmissioni e l’ipocrisia di chi ricorda in modo addolorato un personaggio, pur sentendone parlare per la prima volta.
Ma in questo thread si parlerà della percezione degli autistici su questo tema.

Come percepiscono gli Asperger la perdita di una persona cara o di un amico?
Quali sentimenti invece provate quando a morire è un personaggio famoso o un conoscente che odiate, o di cui non vi è mai importato nulla?
Quando eravate più piccoli, quale significato attribuivate alla parola “morte”?

Chiedo scusa per l’argomento delicato.

Presentazioni

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Buona sera a tutti.

Dopo un bel po' che leggo questo forum, ho deciso di presentarmi. A differenza di molti che magari lo hanno fatto solo per timidezza, nel mio caso l'ho fatto anche per (e qui cominciano i problemi, trovare le parole giuste) chiamiamola paura: forse molti che si sono iscritti ultimamente non ci hanno fatto caso, ma già solo l'idea si scrivere in un forum dove si parla di neurodiversità (al di la di essere interessati scientificamente o come nt per provare a capire come comportarsi con i nd) significa fare un salto iperspaziale tra un mondo e un altro, e questo salto si può fare in gran parte grazie all'auto-convincimento di sentirsi ...diversi. Ecco già per me è abbastanza difficile auto-convincermi anche se diversi test che ho fatto qua e la mi segnalano questa eventualità, da cui il mio nickname, scrivere qui mi sembra già un bel passo avanti. Infatti i punteggi da me ottenuti stanno sempre "nel mezzo", che dal mio punto di vista è anche peggio che ritrovarsi "full" asperger: in pratica nella mia testa lotto sempre tra caratteristiche nt e nd, ed è una lotta tra titani. infatti mi ritrovo in alcune caratteristiche (tra cui alcune elencate anche qui http://www.adhikara.com/edizioni-hualfin/volume-5-6/aspergergenialita.pdf, anche se mi sembrano più da psicologo che da medico), ma decisamente meno in altre (tipo la goffaggine fisica, a me lo sport è sempre piaciuto e anche se non ottengo risultati in quello che faccio mi frega nulla). Per farla breve, anche perché a scrivere non sono affatto bravo (solo grammaticalmente e ortograficamente), sono un ragazzo (altra indecisione, non ho ancora capito se sono adulto o ragazzino) entrato da poco nella 3a decade, che si ritrova con tre pezzi di carta dall'indubbio valore culturale in fisica non sfruttati al meglio, che è tendenzialmente isolato dalla sfera sociale (ma qui scatta ancora una volta la molla dell'indecisione. da un lato sento il bisogno di socializzare e fare quello che fanno tutti, dall'altra quando ci provo o m'annoio, o non so cosa fare/dire e quindi mi trovo in totale imbarazzo e quando ci riesco devo staccare la spina per un po'.) e che quindi cerca di trovare una risposta se non definitiva almeno esauriente.

Non so se si è capito qualcosa di quello che ho scritto, nel qual caso vi manderò la traduzione. 

Autodiagnosi

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Sul web ho trovato pareri diversi sull'autodiagnosi.

Visto che io stesso mi sono autodiagnosticato l'Asperger, ecco cosa ne penso dell'autodiagnosi:
Credo che l'autodiagnosi sia uno strumento abbastanza affidabile, anche se non si è psicologi o psichiatri.
Questa mia convinzione deriva da un paragone con la diagnosi ufficiale: non so quanto ci metta un esperto per diagnosticare l'Asperger. Quello che so è che non passa tutto il giorno con il soggetto e ha anche altri pazienti.
In più, l'esperto deve anche conoscere il paziente e cercare di "mettersi nei suoi panni".
Il soggetto che esegue una autodiagnosi, invece, si conosce già, ovviamente
I professionisti hanno una laurea. I loro studi, però, non si limitano all'Asperger e sono per questo molto lunghi. Devono anche imparare come comprendere la psicologia di altre persone!

Con questo non voglio dire che una diagnosi non ufficiale sia più sicura di una formale, ma che possono essere attendibili allo stesso modo se l'autodiagnosi viene fatta con attenzione.
In particolare, non ha senso notare solo pochi sintomi dell'Asperger e credere subito di essere Aspie oppure informarsi da una sola fonte o ancora fare un singolo test online e credere ciecamente al risultato.
Io ci ho messo alcuni giorni a convincermi di essere Aspie da quando ho scoperto l'esistenza della sindrome.
Ho consultato diverse fonti. Forse non erano attendibili singolarmente, anche per questo non mi sono accontentato di una fonte.
Ho letto (anche su questo forum) frasi scritte da Aspie.
Ho fatto diversi test online e quando ho fatto il primo:
alcune domande mi hanno a dir poco sbalordito (così come mi hanno sbalordito le fonti che mi descrivevano perfettamente o quasi).
Ho detto dell'Asperger ad un mio compagno.
Anche secondo questi coincidevo abbastanza con una descrizione dell'Asperger (non so quale fonte abbia usato).
Lui ha fatto un test sullo spettro autistico che avevo fatto anche io (con un punteggio superiore alla media Aspie) ottenendo un punteggio veramente basso.

A tutto questo aggiungo che già in passato avevo pensato ad una mia possibile forma lieve di autismo.
Me ne sono ricordato ieri, quindi non ha influito sull'autodiagnosi.

Voi che cosa ne pensate?

Vi chiedo se è... o no.

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Salve, mi sono appena iscritto.

Sono venuto a conoscenza di questo disturbo (asper) in questi giorni e che ignoravo totalmente.
Ho 44 anni, sono una persona molto chiusa e che deve lottare ogni giorno, ogni uscita e con ogni persona a cui mi rivolgo perchè devo sforzarmi di essere "normale"...
questo mi succede sin da adolescente. Mi sudano le mani come fossero appena state sotto un getto d'acqua (iperidrosi) e per questo faccio la ionoforesi con la quale aggiusto il problema.

In pratica quando parlo con le persone non riesco a intraprendere un rapporto di scambio alla pari e andare in giro in pubblico non mi piace e mi irritano fuori misura gli sguardi delle persone (tutti).
Un po' di anni fa non so adesso di preciso il perchè (ho dimenticato tutto) leggendo in internet sulle persone autistiche mi ero convinto che potevo esserlo e così di mia iniziativa ho seguito una terapia trovata nel web a base di dimetilglicina e mi sembra zinco e così sono andato avanti qualche mese così. Poi un giorno forse vedendo alla TV una persona autistica mi sono vergognato di aver anche solo pensato di esserlo anch'io, perchè nei casi gravi di autismo ho visto che non camminano quasi da soli e hanno uno sguardo molto particolare... e così ho troncato la cosa.
Nel frattempo siccome con la dimetilglicina ho fatto un periodo dove sembravo "un'altra persona" e cioè più energico mi ero fatto delle conoscenze anche solo di lavoro e quindi in pratica ho dovuto subire una "botta" per il rientro al mio normale ritmo di vita.
Per la cronaca ho letto che DMG la prendeva muhammed Ali, il pugile.

In più ho la sfiga di avere degli altri problemi fisici, che adesso non sto a dirvi e che mi pesano. 
Purtroppo penso spesso al suicidio e in maggior misura nei periodi più difficili.
Mi feriscono le prese in giro, e non parlo di grosse prese in giro ma roba banalissima, e ho l'elasticità di un pezzo di vetro. Sono continuamente teso quando sono in giro e appena riesco scappo a casa.

Fisicamente sono scoordinato e cammino da fare schifo.

Ho detto questo per farmi capire meglio da chi magari qui è esperto e sa darmi un parere. Non ho ancora letto molto di questo disturbo e non vorrei avere una fissa che mi porti fuori strada un'altra volta. Mi riconosco anche nel fatto di avere un tono di voce sempre uguale e monotono e praticamente non so quasi ridere insieme alle altre persone (sinceramente dico).

PS: non sono fissato dai numeri pari o dispari, non sono per niente un genio della matematica. E non ho la fissa di non calpestare le fughe in strada alla jack nicolson per capirci. Anzi ho la fissa di considerarmi uno stupido o scemo e che non so stare al mondo specialmente quando faccio figure di mer... o mi sono comportato male con qualcuno.

Saluti e grazie mille
Giorgio

Mi presento anch'io

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Ciao a tutti, non mi sono presentata prima perché non sapevo cosa dire di me, in realtà nei post ai quali ho risposto ho parlato solo di me… ma lo stimolo mi veniva dall’argomento, mettermi qua e decidere cosa raccontare di me è uno sforzo enorme… almeno la
partenza perché poi se mi avvio so che non finirei più di parlare, mi hanno definito “ridondante”, “logorroica”, ripetitiva (tendo a ripetere le stesse cose più volte perché penso sempre di non essermi spiegata bene o forse è solo un’abitudine) mi sono sentita dire “ma quanto scrivi”.. e cose del genere. Quindi non parto mai di mia iniziativa a parlare. Forse per questo che non volevo
presentarmi, o forse perché preferivo l’anonimato, il non mettermi in evidenza, mi ci trovo bene ad essere un’ombra, qualcuno che c’è ma non si vede, oppure si nota poco, pochissimo. O forse solo perchè so che scriverò un tomo di roba... (scusatemi)
.

Ma credo sia giusto presentarmi così chi legge i miei post (o risposte, non so usare bene la terminologia dei forum perché non ho mai partecipato a nessun tipo di discussione, non sono mai intervenuta e, sinceramente, non ho mi trovato di aiuto un forum, o non ho mai trovato un forum, forse, che trattasse di argomenti che mi interessassero veramente) riuscirà a capire meglio chi sono, forse. Diciamo che qui è la mia prima volta, ma non garantisco che resisterò e mi scuso subito se magari non sarò molto attinente all'argomento, se mi perderò a parlare di me o se offenderò qualcuno (non dovrebbe succedere, ci sto sempre abbastanza attenta).

Ho scoperto questo spazio perché ho iniziato a lavorare (un tirocinio) con dei ragazzi autistici. Prima non avevo mai avuto contatti con lo spettro autistico e non ne conoscevo le caratteristiche (ancora adesso poco, dell’autismo grave, i ragazzi con cui ho lavorato non parlavano). Ma quando mi sono rapportata con loro ho iniziato a vedere che facevano cose, soprattutto una ragazzina di 12 anni, che facevo io quando ero piccola. Considerando tutti i miei problemi nell’interazione sociale, ho voluto informarmi, un po’ perché ci lavoravo e volevo capire meglio, rapportarmi meglio a loro, un po’ perché mi sono accorta alcune cose in comune con loro. Questo non significa che io sia ND, nella mia vita sono stata definita molto timida, talmente tanto da non riuscire a parlare o, se parlavo
piangevo. Poi in adolescenza sono stata definita scorbutica dai professori, ecc. nell’età adulta invece mi sono beccata una diagnosi di borderline, dopo essere caduta in una depressione per la quale ho subito diversi ricoveri.

Quindi ho scoperto questo sito e dopo aver letto alcuni articoli, ho fatto il test dove è risultato che sono probabilmente Asperger. Ma è un’autodiagnosi. Non mi cambierà la vita saperlo solamente che tanti tasselli del puzzle della mia vita, leggendo le caratteristiche Asperger cominciano ad andare a posto... si è ricomposto quasi tutto il mio passato. Più leggo e più mi specchio in molte nelle vostre descrizioni. Ma non credo di essere proprio un Asperger perchè odio la matematica e le materie scientifiche. Amo solo la psicologia e il disegno. Il disegno lo amo da sempre, la psicologia solo da quando diversi anni fa mi sono innamorata del mio psicotarapeuta (l'unico uomo che mi ha accolto ed ascoltato veramente ma è durato poco, dopo 5 sedute e un TS non mi ha più voluto seguire). Insomma, io alla fine non sono intelligente. So solo disegnare bene..

Il primo articolo che ho letto è stato “sei un aspie se…” e, visto che devo finire il post, visto che sto scrivendo un romanzo come al mio solito (per questo non volevo presentarmi, vi sarete già addormentati!!! Ecco, un’altra caratteristica che mi esclude, non ho mai avuto problemi a capire gli scherzi, beh, alcuni sì ma di solito ho molto senso dell’umor, adoro Crozza) pensavo di citare tutte le cose in cui mi sono ritrovata ma diventerebbe un po' tropp lungo... comunque tutte le cose dette da Wolfgang le ho riviste in me e faccio prima a dire quello in cui non mi sono ritrovata, cioè che non ho mai memorizzato i nomi dei Papi e non so cos'è un Roc ma faccio tutto online per evitare le file agli sportelli e poi i miei libri non sono armi improprie, forse solo il dizionario medico Saie/larousse che leggevo da piccola. Ma non riesco a memorizzare molti dati, dimentico sempre quasi tutto. Anche se penso si tratti solo di mancanza di attenzione, cancello tutto quello che non mi interessa, e le cose che mi interessano sono pochine..

Credo che adesso sia opportuno ringraziarvi, se siete riusciti a leggervi tutto quello che ho scritto e anche se non lo avete fatto, vi ringrazio perchè ci siete, perchè esiste questo spazio in cui mi sono ritrovata con persone che vivono in modo molto simile al mio. Mi fa sentire meno sola.

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Le crisi di rabbia di mio marito

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Salve, qualcuno di voi si ricorderà che sono la mamma di un bimbo con diagnosi dps NAS e che mio marito e' anche lui nello spettro nonostante non sia diagnosticato ufficialmente.
Oggi è una giornata triste per me, ieri abbiamo avuto uno scontro di quelli che periodicamente si presentano spesso. Ancora una volta l'abbiamo finita a insulti (rivolti a me) davanti ai bambini e io che mi ritiro in camera perché mi sento mortificata da tanta furia che ritengo di non meritare. Lui è stanco, in questo periodo fa il notturno e a volte e' pesante gestire i bambini e la casa. Poi io attualmente sono disoccupata e ho notato in lui una specie di rivalsa, un atteggiamento come se fosse lui l'unico che porta avanti la baracca e io sto qui a fare niente. Non sto qui a dirvi, per ovvietà, che tenere casa e bambini (con il grande da portare a terapia e alle attività tutti i giorni e tutte le sue questioni burocratiche di cui mi occupo solo io)non è proprio fare niente.
Spero che al più presto inizi un percorso che lo aiuti a prendere consapevolezza di quanto sono dannosi questi atteggiamenti, mi si spezza il cuore a pensare di dividere la famiglia ma se continua dovrò prendere questa strada con estremo dolore per i bambini che sono molto legati al padre.
Non ce la faccio più a sentirmi insultare davanti a loro, e' una vita troppo dura e poi ho paura dell'esito "educativo" che questa cosa avrà sui bambini.
Scusate lo sfogo, sono molto giù.

Ennesima discussione con i miei genitori

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I miei vogliono costringermi ad uscire la sera, ma non capiscono che io non voglio, non ne ho bisogno. Dicono che lo devo fare. Non é che io non voglia uscire, e i ragazzi con i quali uscirei sono brave persone e ci sono uscito insieme lo scorso anno, peró io non mi trovo. Cioé io voglio gente con i miei stessi interessi. Camminare per strada senza far niente mi annoia, e poi spesso loro parlano do argomenti che non mi interessano o sui quali non posso dire niente e finisco per isolarmi. L'anno scorso sono uscito insieme a delle persone dopo 3 anni, quindi non é una cosa nuova. Poi, oltre a questo mi dicono che l'AS é una ca....ta, che mi sono fissato e che é falso perché l'ho "letto su Internet". Sono bravi genitori ma spesso non capiscono... La mia famiglia é estremamente NT.

atteggiamento del mio amico aspie...succede pure a voi?

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Ciao ragazze e ragazzi, sono una nuova iscritta del forum...ho alcuni tratti aspie e in generale mi affascina lo studio di questa Sindrome.

Ho un caro amico aspie diagnosticato, fidanzato da tempo, la cosa che noto è che la lui non "arrivano" gli effetti dell'essere fidanzato a livello psicologico.

Provo a spiegarmi: preciso che io e lui siamo diventati amici quando lui era già fidanzato.

La cosa "buffa" è che lui, pur essendo più grande di me  a volte si comporta come un bambino in cerca di affetto, puro affetto (non ha mai fatto neanche per scherzo una battuta fuori posto)...sembra il classico ragazzo alla ricerca disperata di qualcuno che lo ascolti...mi fa tenerezza.

Ecco perchè ho scritto che è come se "non gli arrivassero gli effetti del fidanzamento" ...a volte mi parla della sua fidanzata come se non fosse "sua"..come se fosse una ragazza che vorrebbe "conquistare" ma non sa come fare.

ho pure l'impressione come se lui non avesse psicologicamente chiari i confini tra amicizia e amore.

Per lui io e la fidanzata siamo entrambe persone importanti, allo stesso modo. Ci ha messo in due "scompartimenti" diversi , nessuno dei due scompartimenti è "superiore"all'altro.

La cosa strana è che io ho sempre sognato di avere un ragazzo come amico senza secondi fini...ebbene si, per me l'amicizia è addirittura più importante dell'amore.L'amore non lo ho ancora conosciuto, anzi credo di averne troppa paura.

Per anni ho cercato di fare amicizia coi ragazzi con cui sentivo di avere molto in comune, tutti questi ragazzi erano singles...eppure non ci sono mai riuscita.

Invece con lui è stato subito tutto naturale, come se ci conoscessimo da anni. Non avrei mai creduto di poter legare tanto con un ragazzo fidanzato perchè ho sempre pensato che un ragazzo fidanzato avesse un proprio mondo con la fidanzata  e che le conseguenze di questo "mondo" si riversassero su tutti gli altri rapporti.

paradossalmente sarebbe stato più "normale" se avessimo iniziato una storia clandestina ....tantissimi ragazzi fidanzati hanno storie con altre ragazze..invece la "stranezza" del nostro rapporto sta nel fatto che ci sentiamo tutti e due "immaturi" dal punto di vista socio-sentimentale e cerchiamo di aiutarci a vicenda...come se fossimo due amici adolescenti alle prime "armi" in fatto di amore e sentimenti.

Non so perchè ma sono sicura che con un ragazzo neurotipico fidanzato  non sarebbe mai potuta accadere una cosa del genere...ripeto, quello che potevo aspettarmi era la solita storia parallela con le solite promesse "io amo te, la lascerò" ecc.

direi che almeno in questa situazione l'aspie mi ha donato una grande fortuna!

Non so se sono stata chiara, più che altro volevo condividere con voi questa mia esperienza e sapere se a qualcuno di voi è successa una cosa simile.

Seminario: i Bisogni Educativi Speciali un´occasione da sfruttare

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Seminario: i Bisogni Educativi Speciali un´occasione da sfruttare

Ingresso libero


Seminario gratuito a Roma sui Bisogni Educativi e l´inclusione scolastica dei bambini e ragazzi con Sindrome di Asperger e Spettro Autistico "Lieve". 18/06/2013. Ore 9-13. Piazza Ruggero di Sicilia, 2. Istituto Comprensivo Fratelli Bandiera.


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Il seminario si terrà martedì 18 giugno 2013 dalle ore 09:00 alle 13:00 presso l´Istituto Comprensivo Fratelli Bandiera, Piazza Ruggero di Sicilia, 2. Roma.


Davide Moscone e David Vagni dell´Associazione Spazio Asperger illustreranno le strategie di scoperta, adattamento ed educazione dei Bambini con Sindrome di Asperger e Spettro Autistico ad Alto Funzionamento, toccando in particolare i seguenti temi:


  1. Presentazione Spazio Asperger.
  2. La legge sui Bisogni Educativi Speciali.
  3. La Sindrome di Asperger e l´autismo lieve.
  4. Ipersensibilità sensoriale e modi diversi di percepire il mondo.
  5. Lo stile cognitivo: il mondo ha bisogno di tutti i tipi di mente.
  6. Funzioni esecutive: pianificazione, gestione, monitoraggio.
  7. La regolazione delle emozioni: ansia, rabbia, tristezza e manifestazione dell´affetto.
  8. Gestione del comportamento e dell´umore, con particolare riferimento all´aggressività, l´ansia e l´isolamento sociale attraverso i metodi dell´educazione cognitivo-affettiva.
  9. Socializzazione e bullismo.
  10. Interessi speciali e sviluppo del talento.
  11. I problemi accademici e l´abbandono scolastico e l´abbandono scolastico.
  12. Comportamenti ossessivi ed ambiente scolastico.
  13. Comprendere il comportamento: cosa modificare, cosa sviluppare.
  14. Motivazione ed autoefficacia.
  15. Il ruolo di maestre, professori e genitori.


Vi aspettiamo numerosi!


Senso di regressione e luoghi che evocano ricordi…

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Ogni volta che mi reco in qualche luogo che non vedo da anni e che ha fatto parte di un periodo della mia vita, provo una sensazione mista tra il ritorno a quell’epoca e la paura di non essere mai cambiato. La cosa positiva è che finalmente me ne rendo conto, oltre a farmi tornare in mente cose che credevo di aver dimenticato, informazioni del passato che possono essere utili anche per il futuro. Mi accade indifferentemente in luoghi chiusi o aperti, belli o brutti, meglio se frequentati poche volte o in modo discontinuo, non importa se non vedo il luogo dal 2003 o dal 2010, o se l’ho frequentato per cinque anni o per due mesi.
Vi è mai capitato di provare sensazioni simili tornando in luoghi frequentati in passato?

Ciao, mi presento anche io

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Ciao a tutti,
mi chiamo Giulia, ho quasi 24 anni... e svolgo un dottorato di ricerca sulla sindrome di Asperger nel Regno Unito. Ho lavorato per un anno in una clinica che si occupa di diagnosi e trattamento della sindrome di Asperger e ADHD. Non sono un medico ma spero comunque di poter condividere e rendere utili le mie esperienze o la mia conoscenza a chi potesse essere interessato. 

Ciao!
Giulia

Abbigliamento laurea

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Buon pomeriggio a tutti. Mi sono assentato dal gruppo per qualche mese, forse qualcuno si ricorda di me, forse no ma non importa. Volevo confrontarmi con voi circa una questione che mi stresserà tantissimo. In qualche modo sto finalmente riuscendo a laurearmi in lettere moderne e tra i milioni di problemi dovuti all'organizzazione di quella che è ritenuta una grossa cerimonia sociale uno tra i più problematici sarà l'abbigliamento da indossare in sede di discussione. Lasciando stare il resto vorrei capire come dovrei affrontare il problema. Io ho smesso di indossare scarpe che non siano di ginnastica all'età di 8 anni, non ho mai indossato un vestito in vita mia, indosso camicie e maglioncini o polo da due anni al massimo, indosso solo jeans o bermuda. Consideriamo inoltre che la seduta si svolgerà a luglio a Catania (con una temperatura che sfiorerà i 40 gradi). Quelli di voi che sono laureati come hanno affrontato questo problema? Io sono consapevole che se dovessi scegliere autonomamente un abbigliamento lo sceglierei tra i vestiti che già ho e sono anche consapevole che molto probabilmente non farei una gran bella figura (dovreste vedere come sono andato a quei paio di matrimoni a cui ho partecipato per farvene un'idea). Per cui molto umilmente ho iniziato a chiedere in giro. Insomma tra vestiti, camicie a maniche lunghe, mocassini,pantaloni rischierei di mandare ogni cosa a quel paese e andare in pantaloncini (lo farei, ho partecipato a un diciottesimo indossando un pigiama perchè la festeggiata doveva impormi il vestito). quindi onde evitare colpi di testa riuscireste a suggerirmi, voi che siete gli unici a potermi capire, una soluzione moderata che riesca ad accontentare le mie esigenze di comodità e le pretese formali che mi vengono richieste? la mia ultima idea sarebbe questa: dei mocassini di tela, jeans neri, camicia a maniche corte non a tinta unica e strettina e un cravattino.

Arte e disegno

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Chi di voi è amante dell'arte? Qualcuno di voi disegna? Io da quando avevo 8 anni, non so come, ho preso un foglio e ho cominciato a copiare i disegni manga di una rivista che negli anni 70-80 andava di moda: Candy Candy. Era la mia passione, tanto che oggi non dovete portarmi in un'edicola, se trovo la rivista giusta, posso lasciare lì l'intero stipendio!!! E' una droga per me!!! Ho la casa sommersa di riviste che non ho mai letto completamente, non trovo il tempo, faccio troppe cose... E guai a chi me le butta!!!! Da allora sono sempre stata ossessionata dall'arte, ma più che altro dal concetto di creazione artistica. Mi dicono che disegno benissimo, ma dopo il liceo, ho lasciato perdere perchè mi sono fatta distrarre dalla vita. E poi perchè disegnare mi dà molto, ma allo stesso tempo mi esaurisce... Non so se qualcuno di voi riesce a capirmi... Ho perfino vergogna di fare vedere quello che so fare, sempre a causa dei commenti che potrei avere... A volte anche quelli positivi mi danno fastidio, mi da fastidio il commento. Dovrebbero stare tutti zitti e contemplare le cose, invece che giudicare sempre tutto! E' una cosa che non sopporto!!! E quindi mi blocco e non disegno, ma poi come in questo periodo mi sento soffocare e quindi lo faccio e poi voglio che le persone vedano quel che faccio, ma poi quando mi dicono qualcosa ed è giusto perchè glie l'ho chiesto io, mi da fastidio.... Mi dicono sempre: " perchè non disegni, hai in mano una dote che potrebbe aprirti il mondo..." E quando fanno così mi sento la pressione addosso e quindi elimino il problema sul nascere. Sono un caso disperato!...

Comunicazione

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Molte persone nello spettro autistico e/o introverse e altamente sensibili, provano una sensazione di disagio e confusione nelle situazioni sociali. Alcuni arrivando addirittura a parlare solo con i familiari o gli amici più stretti, chiudendosi in una sorta di mutismo selettivo.
Altri diventano tanto nervosi nelle situazioni sociali che parlano in modo compulsivo perdendo i sottili segnali della conversazione e non rendendosi conto che l'altro non è interessato a continuare.
Più il gruppo di persone è grande, più è facile non sentirsi accettati da esso o a proprio agio, più grande è il rischio di accumulare stress, dire o fare cose non volute o impulsive, parlare troppo o troppo poco.
Alcune persone hanno problemi di reciprocità e tempo, parlando troppo senza permettere agli altri di intervenire nel dialogo, interrompendoli costantemente senza realizzare che ciò non è rispettoso, oppure non dicono nulla a meno di essere direttamente interpellati. Spesso sembra come se il "software" della conversazione sia o acceso o spento. Se è acceso si può parlare ma non si ascolta. Se è spento si ascolta ma non si parla, in entrambi i casi si possono aggiungere problemi nel capire la comunicazione non verbale, vuoi per mancanza di abilità intrinseca, vuoi per timidezza, vuoi perché concentrati nella ricezione o produzione verbale.
Alcune persone sono così iper-recettive che il loro sistema nervoso impiega più tempo a processare e decodificare l'enorme quantità di stimoli percepiti, pensarci ed elaborare una risposta appropriata.
Gli Aspie visuali possono necessitare di ulteriore tempo per convertire le parole in immagini e le immagini in parole.
Altri usano del tempo extra per analizzare quanto detto, elaborarlo e formulare una risposta linguistica per loro "perfetta".
Questo crea problemi con il tempo della conversazione e produce una mancanza di sincronia nelle conversazioni che avvengono nella vita reale.
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